“DRAGON BOAT IN ROSA”
PROGETTO di RIABILITAZIONE PER DONNE OPERATE DI TUMORE AL SENO
Obiettivi e finalità
Il progetto si pone l’obiettivo di far svolgere l’attività fisica del Dragon Boat per facilitare il drenaggio linfatico per le donne operate di tumore al seno. L’attività rappresenta un’efficace fattore di reintegrazione sociale che riunisce attraverso un’attività ludica svolta in un ambiente naturale (lago di Paola a Sabaudia) la condivisione dell’uscita dalla malattia attraverso una disciplina che appartiene ad uno sport praticato da oltre 115 anni in tutto il mondo.
La storia

Era il 1996 quando il Dott. Donald McKenzie, specializzato in medicina sportiva e fisiologica, realizzò il primo studio presso il Centro di Medicina Sportiva UBC (Università Britannica della Columbia), decide di approfondire e verificare la correttezza della teoria secondo la quale era necessario evitare attività sportive ripetitive che impegnassero la parte superiore del corpo, per prevenire il linfedema, un doloroso e inabilitante rigonfiamento delle braccia e del torace che si sviluppa spesso dopo un intervento di chirurgia al seno. In passato si riteneva che l’astenersi da un’attività fisica vigorosa fosse importante per prevenire il linfedema, doveva essere tenuta in assoluto riposo, perché, pensavano, che ogni sforzo o esercizio fisico, fosse controindicato.
Tra le tante ricerche mediche in materia il Dott. McKenzie non trovò alcun rapporto scientifico a tale pensiero e così reclutò 24 donne sopravvissute al tumore al seno, di far parte di un progetto sperimentale di allenamento in palestra seguito da allenamento su dragon boat.
L’obiettivo era ambizioso: dimostrare che lo sforzo fisico aiutava la riabilitazione a seguito dell’operazione. Decise dunque di allenare le donne dando loro un obiettivo, farle partecipare all’International Dragon Boat Festival del giugno di quell’anno che si svolgeva a Vancouver (Canada).
Le 24 donne parteciparono, condussero la gara e nessuna di loro presentò in seguito linfedema.

Nasce così il Progetto “Abreast in a boat”.

D’allora sono moltissime in tutto il mondo le donne che con questo sport continuano a diffondere il messaggio che la vita continua anche dopo il tumore al seno e può essere vissuta serenamente e pienamente. Con loro grande soddisfazione tutte le donne del gruppo notarono che questa attività sportiva aveva avuto conseguenze molto positive sul loro stato fisico e mentale; si sentivano tutte più in forma, più forti e su di morale, sentivano di nuovo il controllo della loro vita e potevano ancora essere fisicamente attive.
Questo riacquisito benessere diede loro conforto e fiducia anche alla loro cerchia di familiari e amici, naturalmente coinvolti nella grave situazione. Insomma il dramma della diagnosi di cancro era stato ridimensionato e nessuno sviluppò il temuto linfedema. Gli studi del Dott. McKenzie sono continuati negli anni per provare come l’esercizio fisico sia importante nella fase di PREVENZIONE del linfedema.

DONNA PIU’ LILT LATINA
il SERVIZIO DI RIABILITAZIONE per solo donne operate di tumore al seno

La LILT di Latina, ha inserito all’interno di essa, il SERVIZIO DI RIABILITAZIONE per solo donne operate di tumore al seno, denominato “DONNA PIU’ LILT LT” capeggiato dalla terapista Dott.ssa Anna Maria De Cave. Ha iniziato il percorso riabilitativo sin dal 1993 e dal febbraio 2010 quello riabilitativo di Dragon Boat, seguito da un team di professionisti volontari.

Nel corso degli anni ha svolto diverse attività di supporto ed integrative per le quali si registrano un totale di 5485 prestazioni annue di cui: attività in palestra n. 3858; attività di linfodrenaggio n. 303; attività di massoterapia n. 255; attività di Dragon Boat presso il lago di Paola di Sabaudia n. 1069. L’obiettivo di tale servizio è quello di migliorare la qualità della vita e per le quali è necessario effettuare una corretta riabilitazione fisica e nonché un corretto approccio in questo percorso di vita.

Nel tempo si è voluto formare
la squadra LILT

Ecco, per spiegare meglio, tramite questo sport si cerca di divulgare un messaggio di speranza per tutte le donne che hanno affrontato momenti difficili, di avvilimento, di paure ma nell’attività sportiva hanno trovato la forza e il coraggio per reagire per uscire dalla condizione di isolamento al reinserimento nel tessuto vivo della famiglia, degli affetti riacquistando fiducia di sé e sentirsi bene nel proprio spirito, avere una spinta in più nella rinascita per combattere ed andare oltre, parlando del domani; un domani che, da tutto nero, torna ad essere colorato di rosa…

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