STATUTO DELL’ASSOCIAZIONE PROVINCIALE 

TITOLO PRIMO
Denominazione – Sede – Scopi – Durata

Articolo 1
  1. . E’ costituita l’Associazione provinciale di Latina di seguito chiamata Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) Associazione Provinciale di Latina e che opera secondo quanto stabilito nei successivi artt. 3 e 4,
  2. L’Associazione Provinciale di Latina si qualifica quale Associazione di Promozione Sociale di cui all’art. 35 del codice del terzo settore.
    L’Associazione provinciale, dalla data dell’iscrizione nel Registro Unico del Terzo settore, farà seguire alla denominazione anche l’acronimo “ETS”.
Articolo 2
  1. L’Associazione provinciale ha sede in Latina presso l’Ospedale Santa Maria Goretti – Via Scaravelli.
  2. Il Consiglio Direttivo Provinciale potrà, con propria deliberazione, modificare l’indirizzo della sede all’interno del medesimo Comune e potrà istituire e sopprimere delegazioni comunali fiduciarie, uffici e/o strutture tecniche amministrative, nell’ambito territoriale provinciale.
Articolo 3

L’Associazione, opera a livello provinciale come entità rapportata alla LILT, ferma restando la propria natura di organismo costituito su base associativa autonoma e disciplinata dalla normativa di diritto privato ed in armonia con quanto in materia disposto dal Codice per il Terzo settore. Ha durata illimitata, fatta salva l’adozione dei provvedimenti straordinari disciplinati dallo Statuto i nazionale relativamente al riconoscimento concesso all’Associazione di qualificarsi quale associazione dell’Ente da parte del Consiglio direttivo nazionale della LILT, per gli aspetti che rapportano l’Associazione alla struttura centrale.

Articolo 4
  1. L’Associazione, che assume come compito primario la promozione della prevenzione oncologica, socio-sanitaria e riabilitativa non ha finalità di lucro e persegue, in particolare, gli scopi previsti dall’articolo 2 dello Statuto nazionale della LILT, con le modalità ivi descritte.
  2. Tali attività, peraltro, sono riconducibili nell’esercizio di interesse generale dettate dall’art. 5 del Codice del terzo settore che vengono svolte dall’Associazione per finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, prevalentemente secondo la propria natura associativa di cui all’art. 1
    Attività ricomprese nell’art.5 comma 1 lett a), b), c),d) g),h) e i).
  3. Le cariche associative, le prestazioni dei soci e dei volontari sono gratuite.
  4. Nell’ambito del territorio provinciale essa promuove ed attua le attività e le iniziative di cui all’art.2 dello Statuto nazionale della LILT nonché le attività di cui al comma 2
  5. L’Associazione, per il raggiungimento degli scopi statutari persegue la raccolta del supporto pubblico e privato.

TITOLO SECONDO
Categorie di soci e quota sociale

Articolo 5
  1. L’Associazione provinciale è formata dalle seguenti categorie di soci, così come regolamentate dall’art.3 dello Statuto della LILT Nazionale
    1. soci ordinari
    2. soci sostenitori
    3. soci benemeriti
    4. soci onorari
  2. Possono essere soci le persone fisiche, le persone giuridiche pubbliche e private, gli enti nonché le associazioni non riconosciute, tutte prive di scopo di lucro.
  3. La classificazione delle suddette categorie di soci avviene in raccordo con quanto previsto dall’art. 3 dello Statuto nazionale della LILT.
  4. L’Associazione provinciale, previa adozione di apposito regolamento deliberato dal Consiglio direttivo provinciale e comunicato alla Sede centrale può conferire attestati
  5. di onore e funzioni onorarie ai soci che si siano contraddistinti per meritoria attività a sostegno della LILT, sentito il parere della Sede centrale.
  6. L’Associazione provinciale è tenuta, in base al rapporto associativo, a comunicare entro e non oltre il 31 gennaio di ogni anno il numero dei soci alla Sede centrale,
  7. I soci dell’Associazione provinciale della LILT, sempre in relazione al rapporto associativo in essere, ricevono una tessera conforme al modello approvato dal Consiglio Direttivo Nazionale con l’indicazione anche dell’Associazione provinciale di appartenenza.
  8. L’aspirante socio acquisisce lo stato di socio dell’Associazione previa domanda di iscrizione al Consiglio direttivo provinciale, con le modalità previste al riguardo dalle vigenti disposizioni normative del Terzo settore.Nell‘’istanza in parola l’aspirante socio deve anche dichiarare di conoscere e di accettare, senza riserva alcuna, il presente statuto, come pure disciplinari eventualmente posti in essere dall’Associazione e di attenersi alle deliberazioni legittimamente adottate dagli organi sociali. Il CDP entro trenta giorni dalla data dell’istanza, la esamina senza alcun pregiudizio o intento discriminatorio e, delibera sugli altri oggetti attribuiti dalla legge, dall’atto costitutivo o dallo statuto.
  9. E’ facoltà delle Associazioni provinciali affidare altri compiti all’Assemblea soprattutto in relazione alle normative vigenti.
Articolo 6
  1. Ciascun socio ha diritto di esercitare un solo voto nelle riunioni dell’organo assembleare.
  2. La qualità di socio è personale e si perde per:
    a. dimissioni;
    b. mancato pagamento della quota sociale annuale, determinata dal Consiglio direttivo provinciale, entro il 31 dicembre di ciascun anno, salvo un diverso termine fissato in intesa con la Sede centrale della LILT;
    c.indegnità e/o atti contrari all’interessedell’’Associazione.
    d. previa delibera del Consiglio direttivo provinciale, approvata a maggioranza assoluta dei componenti e con voto segreto per:
    indegnità; atti contrari all’interesse dell’ente.

TITOLO TERZO
Organi dell’Associazione

Articolo 7

Sono organi dell’Associazione provinciale:

  • Assemblea dei soci
  • il Consiglio direttivo provinciale (CDP)
  • il Presidente provinciale o l’Organo di controllo di cui agli artt.30 e 31 del
Codice per il Terzo settore.
Articolo 8
  1. L’’Assemblea provinciale dei soci ha i seguenti compiti: nomina e revoca i componenti del CDP e dell’Organo di controllo contabile; delibera le modifiche dell’atto costitutivo e dello statuto dell’Associazione provinciale, previa comunicazione alla Sede centrale della LILT e nel rispetto di quanto normato dal Codice per il terzo settore;
  2. delibera e approva, annualmente, il bilancio di previsione e di esercizio proposto dal CDP, accompagnato io la scissione dell’Associazione;
  3. dalla relazione dell’Organo di Controllo;
  4. delibera sulla responsabilità dei componenti degli organi sociali e promuove azioni di responsabilità nei loro confronti, secondo quando stabilito dall’art.28 del Codice per il Terzo settore; delibera sull’esclusione degli associati; e delibera lo scioglimento, la trasformazione, la fusione o la scissione dell’associazione
  5. . delibera sugli altri oggetti attribuiti dalla legge, dall’atto costitutivo o dallo statuto.
  6. E’ facoltà delle Associazioni provinciali affidare altri compiti all’Assemblea soprattutto in relazione alle normative vigenti.
Articolo 9
  1. L’Assemblea dei soci si riunisce almeno due volte l’anno.
  2. E’ convocata dal Presidente provinciale tramite invito affisso nei locali della Associazione provinciale, pubblicazione sul sito web o sul notiziario dell’Associazione oppure su uno o più organi di stampa a diffusione provinciale ovvero comunicato con qualsiasi altro mezzo ritenuto idoneo (pec, e-mail, sms, ecc.), almeno 15 giorni prima della data fissata per la riunione, salvo il maggior termine previsto in caso di elezione degli organi sociali.
  3. Nell’avviso di convocazione deve essere riportato il luogo dove si terrà l’Assemblea, la data e l’’ora nonché l’ordine del giorno degli argomenti su cui è chiamata a deliberare l’Assemblea dei soci.
  4. L’Assemblea deve essere convocata dal Presidente provinciale quando ne abbiano fatto richiesta scritta e motivata l’Organo di controllo oppure da almeno il 5% dei soci o nella misura percentuale dei soci ritenuta congrua per assicurare la tutela delle minoranze.
  5. Qualora il Presidente provinciale non provveda alla convocazione entro quindici (15) giorni, vi provvede l’organo di controllo stesso quando questo ne abbia fatto richiesta.
Articolo 10
  1. Hanno diritto ad intervenire all’Assemblea i soci in regola con il pagamento della quota associativa ed iscritti da almeno tre mesi.
  2. Il socio può farsi rappresentare in assemblea da un altro socio, che non sia componente del Consiglio direttivo provinciale o dell’Organo di Controllo, conferendo ad esso apposita delega scritta corredata da fotocopia di un documento di identità in corso di validità del delegante.
  3. Ciascun socio non può avere più di tre deleghe.
Articolo 11
  1. L’Assemblea dei soci è presieduta dal Presidente del CDP e in caso di sua assenza o di suo impedimento dal vicebPresidente, e in caso di assenza o di impedimento anche di quest’ultimo, dal Consigliere più anziano di età o, in mancanza presiede il socio nominato dall’assemblea.
  2. Il Presidente dell’Assemblea nomina un segretario e qualora lo ritenga necessario anche due scrutatori.
  3. Compete al Presidente dirigere il dibattito assembleare e indicare il sistema di votazione.
  4. Delle riunioni dell’Assemblea viene redatto, a cura del segretario apposito verbale sottoscritto dal Presidente e dal segretario, tenuto in consegna dal segretario medesimo.
Articolo 12
  1. In prima convocazione l’Assemblea dei soci è regolarmente costituita con la presenza di almeno la metà più uno degli associati ed in seconda convocazione qualunque sia il numero degli associati intervenuti.
  2. Nelle assemblee convocate per l’elezione degli organi sociali o per le modifiche da apportare all’atto costitutivo lo allo statuto, la seconda convocazione si intende automaticamente fissata per la stessa ora del giorno successivo ed è validamente costituita qualunque sia il numero degli associati intervenuti.
  3. L’Assemblea delibera a maggioranza dei votanti.
Articolo 13
  1. I componenti del CDP e dell’Organo di Controllo sono eletti dall’Assemblea dei soci.
  2. Un regolamento esecutivo, deliberato dal CDP, sulla base di uno schema tipo, formalizzato dalla Sede Centrale della LILT, da adottarsi almeno quindici (15) giorni prima della scadenza degli organi sezionali, stabilisce: procedure e modalità delle operazioni elettorali prevedendo altresì, l’incompatibilità per i coniugi, i parenti o gli affini entro il secondo grado, di ricoprire contestualmente le cariche sociali di cui al regolamento medesimo.
  3. Le elezioni sono indette dal CDP uscente almeno quindici (15) giorni prima della scadenza del mandato.
  4. E’data facoltà presentare una o più liste elettorali.
  5. L’Associazione provinciale nella costituzione dei propri organi sociali favorisce l’attuazione del principio di pari opportunità tra uomini e donne.
  6. In prima applicazione del presente Statuto, la Sede Centrale stabilirà tempi e modalità per le elezioni del CDP LILT e dell’Organo di controllo.
Articolo 14
  1. L’Associazione provinciale è amministrata dal CDP, composto da cinque a undici componenti, rispettandone la componente di genere secondo quanto disposto dalla normativa vigente. Il CDP uscente motiva e determina, nell’occasione dell’adozione del Regolamento esecutivo di cui all’art.13 comma 2, il numero dei membri del consesso.
  2. Possono essere eletti componenti del CDP i soci iscritti da almeno 3 (tre mesi) dalla data delle elezioni.
  3. I componenti del CDP durano in carica cinque anni e sono
    rieleggibili per 2 mandati.
  4. Possono partecipare alle sedute del CDP, con voto consultivo, i soci che abbiano esercitato, senza demerito, il mandato di Presidente della Sezione/Associazione per almeno i due mandati. Possono partecipare altresì alle riunioni consiliari, sempre con voto consultivo, il direttore sanitario degli ambulatori, ove questo esista, dell’Associazione, nonché un rappresentante eletto delle delegazioni comunal.
  5. Le delegazioni comunali, espressione diretta di capillare vitalità dell’Associazione provinciale nell’ambito del proprio territorio, vengono costituite a richiesta dei singoli cittadini e previa motivata deliberazione del CDP.
Articolo 15
  1. Il CDP è convocato in seduta ordinaria almeno due volte l’anno e, in seduta straordinaria, ogni volta che il Presidente provinciale o la maggioranza del Consiglio lo ritenga opportuno e qualora richiesto da norme speciali o da leggi nazionali e regionali, per deliberare su specifici argomenti.
  2. Il CDP è validamente costituito quando è presente la metà più uno dei suoi componenti e delibera a maggioranza dei presenti.
  3. Salvo diverse normative nazionali o regionali, in caso di parità di voti, quando i presenti e votanti siano in numero pari, prevale il voto del Presidente provinciale.
  4. Il CDP è presieduto -dal presidente ed in caso di sua assenza o di suo impedimento dal vice Presidente.
  5. In caso di assenza o di impedimento di entrambi, il CDP è presieduto dal consigliere più anziano di età.
  6. Di ciascuna riunione viene redatto, su apposito registro il relativo verbale, numerato progressivamente che viene sottoscritto dal Presidente provinciale e dal Segretario.
Articolo 16
  1. Il CDP è convocato dal Presidente e, in caso di sua assenza di suo impedimento, dal vice Presidente mediante avviso scritto, contenente gli argomenti su cui pronunciarsi, consegnato a mano o inviato per posta, o posta elettronica o qualsiasi altro mezzo idoneo che ne garantisca l’avvenuta ricevuta (es. sms, whatsapp, ecc.) a tutti i componenti del Consiglio stesso almeno sette giorni prima del giorno fissato per l’adunanza.
  2. In caso di urgenza la convocazione può essere ridotta a tre giorni per mezzo di posta elettronica. La presenza di tutti i consiglieri sana qualsiasi irregolarità formale della convocazione purché siano stati fissati gli argomenti da trattare.
Articolo 17

Qualora venga a cessare dalla carica un consigliere, il CDP provvede alla sostituzione nominando il primo dei non eletti.
Se la maggioranza dei componenti eletti del CDP cessa dalla carica, si dovrà procedere al rinnovo dell’intero organo, dando relativa comunicazione alla Sede Centrale della LILT.

Articolo 18
  1. Il CDP è investito dei più ampi poteri per il compimento di tutti gli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione, utili o necessari per il raggiungimento degli scopi statutari.
  2. A tal fine:
    1. attua le finalità istituzionali adeguandosi agli atti d’indirizzo del CDN della LILT, riguardo le finalità di cui all’art. 2 dello Statuto nazionale e all’art. 4 comma 2 del presente statuto e provvede alla raccolta dei fondi all’iscrizione dei soci;
    2.  assume iniziative in raccordo con le indicazioni espresse dal CDN nell’ambito della propria competenza territoriale in conformità degli scopi previsti dall’art.2 dello statuto nazionale;
    3. predispone annualmente il bilancio di previsione e di esercizio, previo parere del l’Organo di Controllo da sottoporre all’Assemblea;
    4. adotta il Regolamento Elettorale in sintonia con la Sede Centrale della LILT;
    5. elegge il Presidente Provinciale e uno o due Vice Presidenti, a maggioranza di voti e a scrutinio segreto;
    6. il Consiglio Direttivo Provinciale, su proposta del Presidente, può delegare a uno o più membri, determinati poteri per singole operazioni, nei limiti individuati con propria deliberazione;
    7. Il Presidente e gli altri componenti del Consiglio Direttivo Provinciale, entro trenta giorni dalla notizia della loro elezione, devono richiederne l’iscrizione nel Registro unico nazionale del Terzo settore, così come dettato dall’art.26 comma 6 del citato Codice del Terzo settore;
    8. Il Consiglio Direttivo Provinciale può avvalersi, a titolo gratuito, della figura del Segretario dell’Associazione provinciale, quale organo tecnico dell’Ente preposto alla gestione dell’attività amministrativa, ivi compresa la funzione di segretario del CDP, per l’esecuzione degli atti deliberativi secondo le disposizioni impartite dallo stesso organo e dal presidente;
    9.  Al Segretario dell’‘Associazione compete, inoltre, la tenuta e conservazione degli atti, la funzione di segreteria in seno alle commissioni o gruppi di lavoro eventualmente i posti in essere dal CDP.
  3. Il Presidente provinciale invia alla Sede Centrale, in costanza del rapporto associativo e perché ne abbia doverosa conoscenza, il bilancio d’esercizio approvato dal CDP e dall’Organo di Controllo entro il 28 febbraio dell’anno successivo e il bilancio preventivo con allegato il programma delle attività entro il 30 settembre dell’anno precedente per la relativa valutazione rispetto alle indicazioni del CDN, alla coerenza rispetto ai programmi nazionali ed ai fini istituzionali della LILT, con conseguente presa d’atto. Eventuali difformità riscontrate in sede di valutazione dovranno essere sanate, pena la revoca del riconoscimento LILT, entro il termine stabilito nella formale contestazione.
    In via prioritaria il Presidente è tenuto, secondo quanto previsto dal Codice per il Terzo settore, a trasmettere il bilancio agli Uffici del Registro unico nazionale secondo le forme e modalità previste e in relazione alla capacità economica e contabile del conto stesso.
  4. In caso di necessità o urgenza, il solo Presidente ha facoltà di prendere decisioni di competenza del Consiglio Direttivo Provinciale, salvo ratifica da parte dello stesso Consiglio Direttivo Provinciale alla prima riunione da convocarsi entro i successivi trenta giorni, pena la decadenza del provvedimento assunto.
    Tale facoltà non è esercitabile per deliberazioni riguardanti ASL bilancio d’esercizio, il bilancio preventivo, la sottoscrizione di atti d’obbligo o spese superiori a euro 5.000 (cinquemilaeuro/00).
  5. Il Presidente Provinciale, che è anche presidente dell’assemblea dei soci e del Consiglio direttivo provinciale, è eletto dal CDP tra i propri componenti, dura in carica 5 anni e può essere confermato per due mandati.
    Il Presidente provinciale ha la rappresentanza legale dell’associazione e può compiere tutti gli atti non espressamente riservati alla competenza di altri organi nonché delegare singoli compiti, riguardanti la sua funzione, al Vice presidente o ad altri componenti del CDP.
    In assenza del Presidente le sue funzioni sono esercitate dal Vice Presidente con funzione vicarie individuato dal CDP.
Articolo 19
  1. L’’Associazione è dotata dell’Organo di controllo, al quale si applica l’art.2399 del Codice civile.
    L’Organo viene scelto, così come stabilito dall’art.30 comma 5 del richiamato codice del Terzo settore, tra le categorie di soggetti di cui all’art.2397 del Codice civile.
    All’‘Organo, in seno al quale almeno un componente sia un revisore legale iscritto nell’apposito registro, si affida anche l’esercizio del controllo contabile dell’Associazione, svolgendo compiti e funzioni di cui al richiamato art. 30 del Codice per il Terzo settore.
  2. L’Organo dura in carica per lo stesso periodo del CDP.
Articolo 20
  1. Presso ogni Regione si procede alla costituzione di un Coordinamento Regionale delle Associazioni Provinciali, al fine di promuovere iniziative di comune interesse regionale – in coerenza con i compiti e gli scopi istituzionali della LILT – e di assicurare lo svolgimento di una attività di collegamento con la Sede centrale riguardante lo stato di attuazione locale di tali azioni, degli atti di indirizzo emanati dal C.D.N. e dei programmi nazionali. I Presidenti delle Associazioni Provinciali, riuniti in assemblea, individuano tra gli iscritti alle medesime Associazioni, entro 60 (sessanta) giorni dalla loro elezione, una terna di candidati a Coordinatore Regionale da sottoporre alla nomina del C.D.N.. La carica di Coordinatore Regionale è a titolo gratuito, salvo al rimborso delle spese debitamente documentate.
    Ai fini della maggiore efficienza e tempestività nella realizzazione di programmi nazionali iI Coordinatore regionale può rappresentare al CDN richieste di contributo finanziario per le Associazioni provinciali di riferimento. Parimenti il Coordinatore regionale può presentare analoghe richieste di contributi finanziari per progetti promossi dalle singole Associazioni provinciali. Richieste di finanziamento al CDN possono essere presentate da più coordinamenti regionali per la promozione di specifici progetti a valenza interregionale.
  2. Il Coordinamento Regionale ha sede presso la Associazione Provinciale di appartenenza del Coordinatore.
  3. Il Coordinatore resta in carica tre anni e può essere riconfermato una sola volta.
  4. Con atto di indirizzo adottato dal C.D.N. sono disciplinate le modalità di organizzazione e funzionamento dei Coordinamenti Regionali.

TITOLO QUARTO
Patrimonio – Gestione finanziaria

Articolo 21

L’Associazione provinciale provvede agli scopi statutari:

  1. con le rendite del proprio patrimonio mobiliare e immobiliare da utilizzare per lo svolgimento degli scopi istitutivi e finalizzato al perseguimento delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale;
  2. con le quote associative versate dai soci;
  3. con i proventi delle proprie attività nonché di quelli provenienti dalla Sede Centrale LILT per contributi e partecipazioni a campagne nazionali;
  4. con oblazioni di enti pubblici e privati, donazioni, lasciti testamentari, nonché rimborsi derivanti da contributi di organismi locali e convenzioni territoriali e con eventuali contributi dello Stato, delle Regioni, degli Enti locali.
Articolo 22
  1. L’’esercizio finanziario coincide con l’anno solare
  2. Per ogni esercizio finanziario devono essere compilati il bilancio consuntivo e il bilancio preventivo con il programma di attività che dovranno essere comunicati preventivamente all’Organo di controllo.
    L’Associazione è tenuta, al ricorrere delle condizioni, a depositare presso il Registro unico nazionale per il Terzo settore e pubblicare presso il proprio sito internet il bilancio sociale nei termini previsti dall’art.14 del Codice per il Terzo settore.
Articolo 23
  1. L’Associazione ha patrimonio proprio, distinto da quello
    della LILT nazionale, ed opera in completa autonomia contabile, amministrativa e gestionale, rispondendo con il proprio patrimonio di tutte le obbligazioni inerenti i rapporti da essa instaurati. E’ inibita all’Associazione la distribuzione anche in modo indiretto di avanzi di gestione o utili; fondi e riserve comunque denominate ai propri associati, anche nel caso di recesso o di ogni altra ipotesi di scioglimento del vincolo associativo.
  2. Versa alla Sede centrale il contributo annuale relativo al numero dei soci iscritti, come determinato dal CDN.
  3. Atteso che il CDN della LILT indica eventuali criteri di contribuzione alle attività ed alle iniziative delle singole Associazioni provinciali, l’Associazione provinciale partecipa in rapporto ai propri mezzi a programmi di rilevanza nazionale e regionale, secondo modalità e criteri riassunti dalla Sede centrale.

 

TITOLO QUINTO
Decadenza degli organi sezionali

Articolo 24

  1. Lo scioglimento dell’Associazione per qualunque causa èdeliberato dall’Assemblea straordinaria, con voto favorevole di almeno trequarti degli associati. Nella medesima seduta l’Assemblea nomina uno o più liquidatori
  2. L’attivo residuale patrimoniale dell’Associazione, esaurita la liquidazione, e secondo quanto disposto dall’Assemblea, sarà devoluto ad altra Associazione LILT che sia ente del terzo settore, previa indicazione del CDN e parere positivo dell’Ufficio di cui all’art.45 del Codice del Terzo Settore e salva altra e diversa destinazione imposta dalla legge.
TITOLO SESTO
Norme sulla trasparenza, transitorie e finali
Articolo 25
  1. Tutte le attività dell’Associazione provinciale devono avvenire nel segno della massima trasparenza.
  2. L’Associazione provinciale è tenuta presso la sede amministrativa a tenere aggiornato l’Albo nel quale affiggere gli avvisi della vita associativa.
  3. L’Associazione provinciale pubblica il bilancio sociale sul proprio sito internet e sul Registro unico per il Terzo settore.
    L’Associazione provinciale, inoltre, rende noti anche gli eventuali emolumenti, compensi e corrispettivi a qualsiasi titolo erogati a componenti degli organi associativi e operatori dell’Associazione provinciale.
Articolo 26
  1. Gli associati hanno il diritto di esaminare i libri sociali dell’Associazione provinciale.
  2. La richiesta è esaminata dal Presidente dell’Associazione provinciale. Qualora non vi sia dubbio alcuno sulla identitàdel socio, la legittimazione del socio richiedente e sulla sussistenza dell’interesse personale e concreto all’accesso essa è accolta senza ulteriori formalità.
  3. Nel caso non fosse possibile l’accesso immediato, viene stabilito un altro giorno e comunque entro 30 giorni dalla richiesta formalizzata.
    In presenza di eventuale diniego all’accesso, il socio rivolge richiesta al CDP e, per conoscenza, alla Sede Centrale LILT, chiedendo un pronunciamento al riguardo. Ove perdurasse ancora il diniego di accesso anche da parte del CDP, il socio ha facoltà di rivolgersi direttamente all’Assemblea provinciale e, per conoscenza, alla Sede centrale. Il Socio che esamina i libri sociali è tenuto alla riservatezza sulla documentazione esaminata.
Articolo 27

Per quanto non espressamente previsto nel presente statuto si fa riferimento allo statuto nazionale della LILT e al Codice per il Terzo settore.

Latina, lì 7 novembre 2019

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